La prevenzione di
malattie a carattere infettivo altamente diffusive è la principale ragione per
cui il trasporto di animali, nel nostro caso dei cani, non è libero da vincoli,
ma precisi obblighi di natura preventiva e profilattica devono essere assolti
prima di varcare le frontiere. Oltre a vincoli di ordine sanitario, vanno
rispettate anche le regole che tutelano il benessere animale. Perciò, prima di
partire, è necessario informarsi per non affrontare inutili rischi. Dal momento
che le ispezioni degli animali all'interno dell'Unione Europea vengono eseguite
dall ' Asl di competenza per il territorio da cui il soggetto è partito e da
quella in cui l' animale arriva, è importante sapere che i controlli sanitari
devono essere eseguiti sia alla partenza che all'arrivo. In sostanza, tali
controlli mirano ad accertare l'assenza di sintomi collegabili a malattie in
corso e a tutelare il benessere dell'animale. Il cane deve essere riconoscibile
tramite un tatuaggio o altro mezzo identificativo, deve essere vaccinato contro
rabbia e cimurro ed essere accompagnato da un certificato veterinario che
attesti la provenienza dell'animale da un allevamento indenne da rabbia da
almeno sei mesi. I cuccioli di età inferiore ai tre mesi sono esentati da tale
certificazione e obbligo identificativo.
Per
quanto riguarda gli aspetti puramente legislativi e finanziari, l'allevamento
di origine, prima di effettuare una qualsiasi spedizione, deve essere iscritto
all' Asl di competenza per il territorio, la quale deve essere informata circa
la spedizione degli animali e avvertita almeno due giorni prima dell' eventuale
arrivo di animali provenienti da altri Stati membri. In caso di malattia,
l'animale non può sostenere il viaggio e qualora si tratti di soggetto giunto
da un altro Stato non può essere messo in commercio fino a dichiarata
guarigione.
TRASPORTO
E BENESSERE DELL’ ANIMALE
Qualora
l' animale venga spedito per via aerea o ferroviaria, è importante che l'
allevatore si attenga alle predisposizioni vigenti in materia di benessere
animale. I mezzi di trasporto utilizzati devono essere adatti e assicurare
condizioni di
igiene
e garantire l'incolumità del soggetto. L' eventuale gabbia utilizzata deve
essere lavabile, disinfettabile, sufficientemente illuminata e areata, protetta
da forti sbalzi termici. Se il soggetto viene trasporto nell'apposita gabbia
che si trova comunemente in commercio, questa deve essere posta nella parte
posteriore dell'autovettura, sul sedile posteriore. Se non si utilizzano
gabbie, l'animale può essere alloggiato sempre nella parte posteriore
dell'autovettura, ma si dovrà obbligatoriamente apporre un divisorio (rete
metallica, griglia, ecc.) tra conducente e animale. Non vanno poi dimenticati i
certificati sanitari di accompagnamento del cane: libretto sanitario con
relativi bollini e timbri del veterinario per tutte le vaccinazioni
obbligatorie e non effettuate sull'animale altri trattamenti cui il cane è
stato sottoposto ed eventuali problemi sanitari che lo affiggono.
IL
DIVIETO ASSOLUTO
Esistono
casi in cui il trasporto è assolutamente vietato, in presenza di rabbia e di
leptospirosi.
In
caso di sospetto di rabbia, il cane deve essere isolato e devono essere
impediti i contatti sia con altri cani che con altri animali e chiaramente con
l'uomo. Il periodo di isolamento può variare da regione a regione secondo la
situazione epidemiologica di tale malattia per la zona interessata.
Se
invece l'animale è stato colpito da leptospirosi, il soggetto (nonche
l'allevamento di provenienza) viene posto sotto sequestro finchè la malattia
non è stata completamente debellata.
ESPORTAZIONE
E IMPORTAZIONE
Nell'eventualità
in cui si dovessero importare animali da una nazione non facente parte dell
'UE, è utile sapere che esiste un elenco dei Paesi da cui è possibile importare
animali. Se un Paese non è inserito nell ' elenco, vige il divieto di qualsiasi
forma di commercializzazione e trasporto di animali vivi. Un discorso a parte
meritano l'lrlanda e l'lnghilterra.
In questi Paesi è possibile inviare cani direttamente da un allevamento sempre che questo sia registrato, che gli animali non manifestino alcun sintomo di malattia, che siano riconoscibili mediante un sistema identificativo, siano stati vaccinati contro cimurro e rabbia con relativa attestazione del veterinario nei sei mesi precedenti la spedizione.
LE NUOVE FRONTIERE DELL’ IDENTIFICAZIONE
Il
problema della corretta identificazione degli animali è da tempo un nodo
difficile da sciogliere non solo per gli animali domestici da cui provengono le
derrate alimentari, ma anche pet: gli animali da compagnia, in particolare i
cani. Esistono a livello europeo alcuni progetti che stanno valutando la
possibilità di identificare tutti gli animali di allevamento con speciali
microchip, che consentirebbero non solo una identificazione univoca e costante
per tutta la vita dell' anim!ile, ma anche la capacità di stoccare, sempre
all'interno di tale dispositivo elettronico, una serie di informazioni
riguardanti la vita dell'animale stesso. Per quanto riguarda il mondo cinofilo,
già da alcuni anni si sente parlare di identificazione elettronica dei cani
mediante dispositivi da impiantare a livello sottocutaneo. In realtà, la
tecnologia esiste ed è stata provata: una piccola capsula contenente il
microchip viene inserita nel sottocute della regione interscapolare,
rimanendovi per tutta la vita. Tramite uno speciale lettore, è possibile
identificare l' animale e conoscere tutti i suoi dati.
Il
problema più difficile da risolvere attualmente è quello di uniformare tale
tipologie di identificazione sia all'interno di un singolo Paese sia per tutti
i Paesi dell'Unione Europei. In Italia, alcune province e regioni si sono
organizzate per questo sistema, che, tra l' altro, dovrebbe rappresentare un
'unica rete a cui tutti i Servizi Veterinari, Associazioni cinofile ed
eventualmente allevatori possono accedere.
Probabilmente è solo questione di tempo,
tra qualche anno anche i nostri cani saranno tutti elettronicamente identificabili.