Così
come accade nell'uomo, anche nel cane lo stress può essere causa di malattia.
Fattori scatenanti possono indebolire il sistema immunitario; favorendo una
maggiore predisposizione alle infezioni. Infatti, una prolungata esposizione
allo stress può avere un ruolo importante nello scatenare malattie, a volte
anche letali, e può provocare altri malesseri, quali depressione, ansia, stati
cronici di tensione.
Uno
stile di vita frenetico è una delle principali fonti di stress nell’uomo.
Questo vale anche per cani che condividono con i loro proprietari la routine
quotidiana. Sicuramente i rapporti tra animali e uomo si sono cambiati nel
corso degli anni, rispecchiando le modificazioni della nostra società verso una
continua urbanizzazione e un allontanamento dagli ambienti rurali. La vista di
un cane o di un gatto "di campagna" ci porta spesso a provare un
senso di tenerezza per la povera bestiola che non può godere di tutti i
comfort, come una comoda cuccia, una pappa calda e gustosa, che i loro
"colleghi" cittadini invece possiedono.
La vita libera offre senza dubbio una
serie di stimoli impagabili per i nostri amici a quattro zampe. Il silenzio
della casa, la mancanza del più piccolo stimolo capace di suscitare interesse e
attività mentale e le lunghe assenze del proprietario, rendono la vita
quotidiana del cane cittadino monotona e noiosa.
Lo stile di vita moderno intacca la
qualità di vita dei nostri cani e i problemi di comportamento ne sono il
risultato.
La mancanza di stimoli mentali e fisici
può causare stress nel cane, portandolo ad alcuni atteggiamenti tipici, come
mordersi la coda, camminare avanti e indietro, correre lungo i muri di cinta,
ecc.
Molti problemi dei loro cani potrebbero
essere risolti, se portassero più spesso l’animale a fare una lunga
passeggiata. Sfortunatamente molti proprietari di cani assicurano di non avere
il tempo, aggiungendo che l'animale ha un grande giardino in cui giocare tutto
il giorno.In realtà la grandezza della sua "prigione" non è
determinante. Il fattore importante è che, chi decide di prendere un cane,
dovrebbe tenere sempre in considerazione la necessità di dedicargli parte del
proprio tempo.
STRESS DA ALTERATA SOCIALIZZAZIONE
Questo aspetto riguarda soprattutto i
cuccioli. L' adozione dovrebbe avvenire verso le 8-9 settimane di vita, per
permettere al cucciolo di socializzare correttamente e sufficientemente con i
conspecifici. A otto settimane d' età, il cucciolo, infatti, possiede solo una
piccola parte di comportamenti acquisiti e l'ambiente nel quale sarà allevato
influirà sul temperamento da adulto. La socializzazione è una fase molto
delicata, che prepara il cucciolo ai futuri rapporti con gli alti cani, con gli
altri animali, come i gatti, con l 'uomo e con, l' ambiente. La mancanza di una
corretta socializzazione provoca nei cuccioli delle reazioni sbagliate allo
stress. Si affaticano con facilità e risultano più esposti alle malattie. In
questo periodo sono inoltre assolutamente sconsigliati i lunghi viaggi, un
isolamento o, al contrario, manipolazione eccessiva del cucciolo che, inoltre,
nelle prime fasi dello sviluppo è particolarmente soggetto agli agenti
infettivi. Lo stress che può derivare da una scorretta gestione del cucciolo
può, infatti, predisporlo, determinando un abbassamento delle difese
immunitarie, a patologie a volte anche letali. Un denominatore comune per molti
cani provenienti da Paesi esteri sottoposti a condizioni di forte stress, è
dato da problemi di infezioni gastrointestinali, polmoniti o epatiti. Generalmente
sono dovuti a traumi psicologici e fisiologici, per la permanenza nelle gabbie
durante il trasporto. Il freddo, le vibrazioni, cibo e acqua inadeguati, ma
soprattutto la paura di essere confinati, rappresentano delle sicure fonti di
stress.
LO
STRESS "DA RESPONSABILITÀ"
È la forma di stress più comune.
Causata dai proprietari che involontariamente Con le loro azioni quotidiane,
Come concedergli di dormire in qualsiasi punto della casa, farlo mangiare per
primo e cedere poi alle sue richieste di cibo, farlo entrare e uscire per primo
dalle porte, "comunicano" al cane che è lui il capobranco. Questi
soggetti si sentono eccessivamente responsabilizzati, cosa per cui non sono
geneticamente equipaggiati: in un branco di cani selvatici, non sarebbero il soggetto
dominante. Una situazione analoga nell' ambito umano è quella della persona
promosa a una posizione di responsabilità che non è in grado di gestire. Cani
di questo genere non solo sono irritabili e nervosi, ma si ammalano anche più
facilmente. L'abilità di gestire lo stress da comando è geneticamente
ereditata, non trasmessa da noi, ed è proprio per questo che, in presenza di
chiari segnali di dominanza, sollevati dalle responsabilità, i cani diventano
automaticamente più tranquilli e buoni.