Nell'interazione
tra animali e uomo, le caratteristiche comportamentali e, in particolare, le
forme di comunicazione non verbale, cioè non associate all'uso della parola,
hanno assunto un ruolo fondamentale ai fini della possibilità di comprensione
all'interno e tra le diverse specie: per esempio l'espressione facciale, la
postura del corpo e i suoi movimenti possono fornire indicazioni chiare sulle
intenzioni, le percezioni e, in certa misura, forse anche le "sensazioni".
Riuscire a comunicare correttamente con il cane è infatti un requisito
estremamente importante per poter impostare un rapporto corretto ed
equilibrato. La
necessita, per l’uomo, di riuscire a osservare, capire e decodificare il
comportamento degli animali è sempre esistita. È tuttavia aumentata in funzione
del significato del rapporto con la specie canina. Il cane ha un proprio
repertorio comportamentale comprendente una vasta serie di atteggiamenti e
segnali specie-specifici, che gli permettono di comunicare con i propri simili.
L'animale, per comunicare con i membri del nuovo branco, utilizzerà gli
elementi del comportamento sociale che gli è proprio ed è quindi importante che
l'uomo impari a riconoscere il significato dei vari atteggiamenti (assunti dal cane
per capirne lo stato emozionale e per comunicare con lui in modo adeguato
evitando incomprensioni che potrebbero rivelarsi dannose per entrambi. Il cane
comunica con i propri simili e con l'uomo attraverso più canali sensoriali,
quali l' olfatto, la vista, l'udito e tramite precise posture ed espressioni
facciali.
L’OLFATTO
L'olfatto è il senso più sviluppato nel
cane, da cui deriva l' assoluta normalità di annusare per esplorare, conoscere
e socializzare e definire la territorialità. Tra i segnali di tipo olfattivo, i
feromoni rapresentano importanti segnali
di comunicazione: rivestono una funzione sociale di richiamo sessuale, sono
emanati in caso di pericolo e rappresentano un chiaro segnale di
identificazione, di marcatura territoriale, di status sociale.
LA
VISTA
La
comunicazione visiva avviene tramite una mimica, che può essere facciale e
posturale, collegata a situazioni di attivazione fisiologica. La postura del
corpo comprende la posizione della testa e del collo, la postura del dorso, la
posizione delle zampe, i movimenti della coda e la piloerezione. L' espressione
facciale comprende la posizione e l' orientamento delle orecchie, la posizione
della testa e del collo, l'apertura della rima labiale e il grado di
esposizione dei denti.
È
quindi necessario osservare l'insieme delle posture assunte dal cane per
riuscire a comprenderne lo stato emotivo. Uno stesso segnale può infatti
inviare un messaggio differente in relazione al complesso posturale in cui si è
manifestato. Ad esempio lo scoprire i denti può essere associato sia alla
minaccia, sia ad un atteggiamento amichevole. Se il cane è tranquillo ha la
coda e le orecchie rilasciate verso il basso e con il corpo assume una
posizione rilassata.
Quando
assume la postura di allerta, invece, il collo si irrigidisce, mentre la testa
e le orecchie vengono mantenute erette. La coda è rigida e portata verso
l'alto. L'irrigidimento della postura può inoltre essere utilizzato per
comprendere se un approccio inizialmente amichevole sta per tramutarsi in un
aggressione.
Se
l'aggressività aumenta, il pelo sulle spalle, sul collo e sulla groppa si
solleva, le commissure labbiali vengono portate indietro e le orecchie in
avanti. La coda, rigida, può essere mossa leggermente.
Qualora
la situazione evocasse un ulteriore aumento dell' aggressività, le labbra
verrebbero ancor più retratte e i denti mostrati in un ringhio; il cane,
mantenendo la posizione eretta sarebbe pronto ad attaccare. Il manifestarsi o
meno dell'aggressione dipenderà dall' evolversi della situazione, in
particolare dall'atteggiamento assunto dalla controparte.
Quando
l'animale incomincia a spaventarsi porta indietro le orecchie, sino ad
appiattirle contro la testa, abbassa la coda e la ripiega tra le gambe. Testa e
collo vengono portati alla stessa altezza del piano del dorso, la piloerezione
persiste a livello delle spalle e dei fianchi.
Quando
si trova in questa situazione il cane può mordere per paura qualora venga
provocato o non riceve un' adeguata risposta al suo atteggiamento di
sottomissione.
In genere il cane pauroso, ma non
aggressivo, si pone nella cosiddetta posizione di "sottomissione
attiva", accucciandosi, tenendo la coda tra le gambe, la testa abbassata
sotto il livello della schiena e le orecchie portate verso il basso.
Nella
"sottomissione passiva" il soggetto può eventualmente rotolarsi su un
fianco, flettere gli arti anteriori, piegare la coda e sollevare l'arto
posteriore mostrando la regione inguinale. Può inoltre eseguire dei movimenti
di leccamento e urinare. Questo è in realtà un comportamento tipicamente
infantile, in cui il cucciolo si sdraia sul fianco esponendo l' area inguinale
alla madre, che rappresenta il soggetto dominante, per permetterle di leccarlo.
L'atteggiamento di sottomissione viene comunque utilizzato nella specie canina
come un mezzo per inibire l'aggressività degli individui dominanti. Durante un
approccio tra due cani, le manifestazioni di dominanza e di sottomissione, sono
ben evidenti. Il soggetto dominante mantiene una postura rigidà ed eretta, con
la testa e le orecchie tese e la coda sollevata, mentre il sottomesso assume,
per contro, una postura piuttosto bassa per indurre reazioni pacifiche
nell'animale dominante. Altrettanto importante è l'incontro diretto degli
sguardi: il subordinato interrompe il contatto visivo prima del dominante.
Toccare il naso o leccare la faccia, in modo del tutto
sovrapponibile
al comportamento del cucciolo quando invita la madre a rigurgitare il cibo,
sono ulteriori segnali di sottomissione. Tali comportamenti sono spesso
mantenuti anche nei confronti del proprietario. Il cane percepisce i segnali
visivi emessi dal proprietario (meta- comunicazione). La rigidità posturale e/o
gestuale del proprietario, come il trattenere il guinzaglio o alzare la voce in
determinate situazioni, vengono percepiti come segnali di pericolo.
LA VOCE
Accanto a questo ricco repertorio di moduli
comportamentali, il cane dispone
di una vasta gamma di segnali vocali, attraverso i quali comunica con i suoi
simili e con l 'uomo. La comunicazione acustica può avvenire sia tra uomo e
cane che viceversa.
Tra
cane e uomo la comunicazione acustica avviene con vocalizzazioni che variano
dal cucciolo all'adulto. I diversi segnali vocali sono fortemente correlati al
contesto in cui vengono emessi e, spesso, veicolano messaggi assai differenti
in relazione alla situazione in cui vengono emessi. Il cane abbaia come
richiamo territoriale, per difendere un territorio e demarcarne i confini,
mugola per richiamare l'attenzione in caso di dolore o frustrazione.
Il
significato dell'ululato non è stato ancora ben chiarito, anche se
probabilmente svolge un ruolo di coordinazione nelle attività del branco; il
ringhio esprime aggressività: è un chiaro avvertimento ad aumentare le
distanze.
È
opportuno precisare che le parole dell 'uomo sono segnali
"paraverbali" per il cane, cioè non viene compreso il significato
semantico della parola ma il tono e il contesto di emissione. Il significato
delle parole è collegato alI' associazione che si crea tra la parola del
proprietario, il comportamento del cane e la risposta del proprietario,
mediante un meccanismo di apprendimento associativo per mezzo di un
condizionamento operante e sembra che in questo modo il cane possa riconoscere
tra le 20 e le 100 parole. L'adeguata interpretazione del linguaggio del cane è
fondamentale per l' instaurarsi di un corretto rapporto uomo-cane.
Anche se esistono ancora numerosi
quesiti sul significato di particolari atteggiamenti, come le posture
ambivalenti, al confine tra aggressività e sottomissione o tra attacco e fuga,
il proprietario può imparare a interpretare il linguaggio del proprio cane e,
nel contempo, a comunicare con lui, evitando in questo modo spiacevoli
inconvenienti. La comprensione dei segnali permette di comprendere il cane e
comunicare con lui, al fine di insegnargli quei comportamenti che si desidera
esso manifesti.