QUANTO LA CASTRAZIONE
INFLUISCE NEL COMPORTAMENTO?
Il
comportamento del cane comprende un insieme di caratteristiche in parte apprese
e in parte determinate geneticamente. Sono proprio le caratteristiche
comportamentali determinate geneticamente che spesso affascinano i proprietari.
Nella nostra società, infatti, la stretta convivenza tra animali e uomo ha
portato quest'ultimo a dover compiere scelte di maggior responsabilità al fine
di garantire loro un maggior benessere. Sebbene la sterilizzazione delle cagne
sia oramai prassi comune quando si vogliono evitare i fastidi legati al calore o alle
gravidanze non desiderate, la castrazione nel maschio, soprattutto quando non
richiesta da problemi clinici, rimane ancora un argomento difficile da
affrontare. La castrazione prima della pubertà riduce notevolmente l'interesse
sessuale. In età adulta determina un calo del comportamento di vagabondaggio,
delle aggressioni tra maschi e della marcatura con urina. Molto meno evidente è
il calo nel comportamento di monta in quanto legato in particolare a un
atteggiamento agonistico piuttosto che sessuale. I problemi clinici che possono
richiedere un intervento di castrazione sono legati a disturbi dell'apparato
genitale, come per esempio tumori. In altri casi, alcuni problemi
coroportamentali, possono trovare facile soluzione se, alla terapia
comportamentale, viene affiancato la castrazione.
COMPORTAMENTO INDESIDERATO O PROBLEMA
COMPORTAMENTALE.
È
necessario distinguere tra "comportamento indesiderato" e
"problema comportamentale".
I comportamenti indesiderati
comprendono atteggiamenti perfettamente normali, che rientrano nel repertorio
comportamentale di una specie, ma che non sono accettati dal proprietario.
Al raggiungimento della maturità
sessuale è assolutamente normale che inizino a manifestarsi comportamenti di
marcatura territoriale con le urine e con le feci e che tutto ciò vengano
ulteriormente stimolati dall ' odore di una cagna in calore (in particolar modo
dall'odore delle urine ). Allo stesso modo è possibile che un cane maschio
possa avvertire la necessità di scappare da recinti e cortili per accoppiarsi,
aumentando il rischio di nascite indesiderate, o che tenda a difendere il
territorio, il branco e soprattutto le femmine da eventuali intrusi.
Un altro argomento è legato alla
presenza di più cani, maschi e femmine interi, in uno stesso territorio. In
tale caso è molto difficile, impedire gli accoppiamenti.
PROBLEMI COMPORTAMENTALl E CASTRAZIONE
Molto spesso la castrazione è
considerata il primo rimedio in caso di manifestazioni aggressive nei confronti
di altri cani o persone. Questo intervento deve essere attuato con attenzione e
solo dopo aver analizzato in modo approfondito il problema. Prima di tutto è
necessario definire le motivazioni all' origine del problema e la dinamica con
cui si è sviluppato.
Dai 6- 7 mesi ai 2 anni di età
l'animale raggiunge la maturità sessuale e nasce in lui la necessità di
competere per l'accoppiamento e di conseguenza per la riproduzione. In questo
periodo si definisce anche lo status del cane all’ interno del nucleo
familiare, considerato dall' animale come il proprio branco.
È proprio in questo periodo che il
cane, se non gestito adeguatamente, inizia a manifestare i primi problemi:
aumento dell' aggressività verso altri cani, disobbedienza, aggressività verso
persone della famiglia o verso possibili ospiti, tentativi di monta nei
confronti di persone o altri animali. Per trattare questi comportamenti, nella
maggior parte dei casi, non è necessario
intervenire con la castrazione, ma impostare semplicemente un corretto rapporto
tra cane e proprietario.
La castrazione, ovviamente associata a
una terapia comportamentale, può avere una certa efficacia nei casi in cui il
problema è legato alla funzione sessuale del cane maschio.
Si possono quindi ridurre o attenuare i
comportamenti legati alla definizione e delimitazione del territorio, cioè la
marcatura con le urine, il tirare al guinzaglio alla ricerca dell' odore, la
difesa del territorio verso potenziali invasori e quindi l'aggressività nei
confronti degli altri cani maschi.
È ovvio che più precocemente si
interviene, meglio è. Infatti, oltre al comportamento legato alI' attività
ormonale, col tempo si aggiunge anche quello legato all' apprendimento.
È proprio per questo che l'intervento
di castrazione di per se può non avere efficacia nei casi in cui è indicato. Il
più delle volte bisogna applicare anche una terapia comportamentale che faccia
perdere al cane gli atteggiamenti appresi. La castrazione del cane maschio è un
intervento non ancora largamente diffuso nel nostro Paese.
Semplicemente viene soppresso lo
stimolo sessuale e considerate le condizioni in cui la maggior parte dei cani
vivono e le necessità dei padroni di controllarli sia dentro che fuori casa.